Il decreto incentivi D.L N.40 del 2010 ha sancito l'obbligo di comunicazione, da parte di tutti i soggetti passivi IVA, delle operazioni con tutti gli individui residenti nei Paesi delle black list.
La lista dei Paesi black list è una lista ben definita dei Paesi chiamati comunemente "paradisi fiscali" o "Paesi a regime fiscale privilegiato”.
Questi paesi dunque hanno delle agevolazioni dal punto di vista fiscale e rispetto all'Italia hanno diverse agevolazioni e pagano meno tasse. Sicuramente uno dei paesi a regima fiscale privilegiato è la Svizzera, ma anche il Lussemburgo e Singapore appartengono alla black list. Un pensiero comune è quello di credere che i paradisi fiscali siano Paesi lontanissimi in isole del Pacifico, invece molti Paesi di questi confinano direttamente con l'Italia ed altri sono pressocchè insospettabili, perchè appertenti alla stessa Unione Europea.
Il decreto stabilisce multe salate per tutti coloro che non rispettano l'obbligo di dichiarazione riguardo gli scambi finanziari con soggetti appartenenti alle black list. I contribuenti italiani interessati non sono una piccola parte, ma bensì una grossa fetta di imprenditori e professionisti sono direttamente interessati. Per entrare nei temrini di legge, l'interessato dovrà comunicare tutte le operazioni finanziarie come scambi commerciali, scambi di servizi e scambi di denaro con un soggetto residente nei Paesi delle black list. Le dichiarazioni possono essere fatte direttamente dal diretto interessato o dal suo commercialista di fiducia. La precisione di tale dichiarazione deve essere fatta senza errori, pena costose multe.
I paesi delle black list non sono definiti tali da sempre, ma possono essere soggetti a cambiamenti poiché il tutto dipende dalla loro legislazione fiscale anno per anno. È normale che molti Paesi che hanno nel corso degli anni cambiato la loro politica economica siano stati aggiunti o cancellati dalle black list, e quindi quest'ultima è soggetta a modifica. Nel particolare, le istruzioni dettate dal decreto fanno un generico riferimento ad altri due decreti ministeriali (uno del 1999 e uno del 2001) contenenti gli stati della black list.
I Paesi appartenenti alla black list sono: Alderney (Isole del Canale),Andorra, Anguilla, Antille Olandesi, Aruba, Bahamas, Barbados, Barbuda, Belize, Bermuda, Brunei, Cipro, Filippine, Gibilterra, Gibuti (ex Afar e Issas), Grenada, Guatemala, Guernsey (Isole del Canale), Herm (Isole del Canale), Hong Kong, Isola di Man, Isole Cayman, Isole Cook, Isole Marshall, Isole Turks e Caicos, Isole Vergini britanniche, Isole Vergini statunitensi, Jersey (Isole del Canale), Kiribati (ex Isole Gilbert), Libano, Liberia, Liechtenstein, Macao, Maldive, Malesia, Montserrat, Nauru, Niue, Nuova Caledonia, Oman, Polinesia francese, Saint Kitts e Nevis, Salomone, Samoa, Saint Lucia, Saint Vincent e Grenadine, Sant’Elena, Sark (Isole del Canale), Seychelles, Singapore, Tonga, Tuvalu (ex Isole Ellice), Vanuatu.